Scoprire i millenni partendo dai piccoli reperti rinvenuti sul territorio grazie a ricerche e scavi. Con l’anteprima del 21 ottobre, e apertura al pubblico il giorno successivo, viene presentata al Casale di Santa Maria Nova, gioiello al V miglio della via Appia Antica all’altezza della Villa dei Quintili, una mostra straordinaria di 250 resti inediti posti in dialogo con opere d’arte contemporanea.
Quello scrigno di infiniti tesori che è il Parco dell’Appia Antica si apre a cittadini e turisti di tutto il mondo con un’ulteriore esperienza da non perdere. Con l’anteprima del 21 ottobre, e apertura al pubblico il giorno successivo, viene presentata al Casale di Santa Maria Nova, gioiello al V miglio della via Appia Antica all’altezza della Villa dei Quintili, “Patrimonium Appiae. Depositi emersi”, straordinaria esposizione di 250 reperti, provenienti da contesti archeologici delle vie Appia, Latina e Ardeatina per lo più inediti o da depositi, alcuni scoperti grazie a scavi recenti.
Molto si può capire già dal nome scelto: “Patrimonium Appiae” è riferito ai Patrimonia, complessi territoriali gestiti dalla Chiesa di Roma dopo la caduta dell’impero, che custodivano le gemme storico culturali che oggi possiamo ammirare. Lo spirito è quello di “evidenziare il vasto patrimonio archeologico e di cultura materiale che il territorio ha restituito e il Parco custodisce”, sottolineano i curatori Francesca Romana Paolillo, Mara Pontisso e Stefano Roascio.
La mostra regala al visitatore la vista di resti archeologici ma anche opere di arte contemporanea con “Art Crossing. Riattivare il genius loci” a cura dei fondatori di Spazio Taverna, Ludovico Pratesi e Marco Bassan, che riunisce sei opere site specific all’interno del Casale e nell’area adiacente. Un abbraccio tra antico e moderno, tra linguaggi differenti ma uniti dalla cultura e dall’arte.
“Patrimonium Appiae” non solo si propone di narrare le millenarie storie dell’antica Roma, ma anche promuovere con forza la candidatura, da poco avviata, per accogliere nella lista del Patrimonio mondiale Unesco proprio la Regina Viarum nel suo percorso integrale dalla Capitale a Brindisi. “Si tratta della prima mostra specificamente dedicata ai contesti archeologici del territorio del Parco dell’Appia Antica, frutto di nuove indagini e scavi nei depositi”, dice Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico.
Un’esperienza culturale straordinaria che merita d’essere vissuto in uno dei luoghi pi belli e significativi di Roma.
Marco Bombagi
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