Sabato 11 giugno alle ore 10.00 presso la Casa della Cultura di Villa De Sanctis, in via Casilina 665 a Roma, sarà presentato il Dossier dal titolo “Per una Corona Verde a Roma Est. Il percorso e il progetto del Gruppo Ambiente e Territorio (GAT) della Libera Assemblea di Centocelle” in collaborazione con il DICEA (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale) de La Sapienza e con il supporto della Fondazione Paolo Bulgari.

Di seguito la nota ufficiale dell’iniziativa:

Un percorso partito circa 2 anni fa durante il lockdown curando aree verdi abbandonate e a rischio speculazione. Comprendendo quanto gli spazi verdi in città fossero necessari, se possibile più importanti nel periodo pandemico, per mitigare i cambiamenti climatico – ambientali che la nostra società si trova ad affrontare. È nato quindi il sogno di tutelare le aree verdi del quadrante est della città e metterle a sistema”.

“Abbiamo attraversato parchi, giardini e aree di risulta, li abbiamo mappati e conosciuti nel profondo. Abbiamo incontrato comitati, associazioni, abitanti. Abbiamo scambiato idee e discusso talvolta. Abbiamo fatto un pezzo importante di strada insieme. Tutte queste esperienze sono diventate un progetto: la Corona Verde a Roma Est”.

“La creazione di questa grande infrastruttura verde che metta in connessione nell’asse Nord-Sud il Parco dell’Appia Antica e il Parco della Valle dell’Aniene, abbracciando tutto il quadrante tenendo insieme il Parco Lineare, Villa de Santis, Parco Somaini, il Parco Archeologico di Centocelle, il Pratone di Torre Spaccata, il Parco di Tor Tre Teste e la tenuta della Mistica e Casa Calda. Il dossier è un importante punto di arrivo ma soprattutto un punto di partenza”.

“La corona verde che abbiamo immaginato finora deve ampliarsi con l’aggiunta di aree mancanti e essere realizzata attraverso un iter attuativo che faccia leva su una estesa collaborazione di realtà ed associazioni che si dedicano alla tutela e valorizzazione del patrimonio territoriale.
Vi aspettiamo Sabato 11 giugno per raccontare quanto è stato fatto ma soprattutto cosa possiamo continuare a fare insieme”.