Piazza S.Silvestro con i suoi nuovi alberi Il 27 gennaio 2021 vengono finalmente messi a dimora gli alberi di Piazza S.Silvestro Il 27 gennaio 2021 vengono finalmente messi a dimora gli alberi di Piazza S.Silvestro Piazza S.Silvestro con i suoi nuovi alberi:
Le Melia azedarach e le Jacaranda mimosifolia
Alla fine sono arrivati. I nuovi alberi di Piazza S.Silvestro, in pieno centro storico a Roma, sono stati messi a dimora il 27 gennaio. Ora i cittadini possono guardare queste piante che iniziano a prendere possesso della loro nuova casa e presto inizieranno a crescere e fiorire, donando ombra e colore ad un luogo prima decisamente spoglio e grigio. Ciò che forse non tutti sanno però, è che questa splendida storia a lieto fine è iniziata molto tempo fa. E il cammino dei nostri eroi alberi è stato molto difficile. Una storia che vale la pena raccontare.
Tutto parte dal maggio 2011… una data fatidica per il destino futuro di piazza S. Silvestro a Roma.
Dal dopoguerra e fino a quel momento la piazza era stata solo un grande slargo con decine di capolinea per i bus dell’Atac. Un capolinea strategico per tutti i collegamenti da e per il centro di Roma. Un luogo anonimo e di passaggio che non è mai rientrato tra gli itinerari turistici e culturali della Capitale. Gli edifici, le chiese e i monumenti che si affacciano su quello slargo non sono certo paragonabili a quelli di piazza Navona o di piazza del Popolo.

Nei decenni la piazza era diventata un importante crocevia per i numerosissimi sottoservizi che sono stati fatti passare da quel quadrante, ci passa persino la conduttura che porta l’acqua alla Fontana di Trevi! Nel 2011 il sindaco Alemanno decide quindi di ridare lustro e dignità a quello slargo conosciuto da tutti i romani come un semplice capolinea o per il palazzo delle Poste. Si decide di pedonalizzare tutta l’area. Il progetto è affidato all’architetto Portoghesi che, ispirandosi alla storia più antica di quel luogo, decide di segnare lo spazio prospettico con una grande ellisse in memoria del percorso astronomico solare: 2000 anni prima proprio da quelle parti c’era il famoso Tempio del Sole fatto costruire dall’imperatore Aureliano.
Nel progetto erano previste anche delle alberature (olmi) a corredo della parte centrale con la grande ellisse, ma non furono mai messe per la contrarietà delle Soprintendenze e soprattutto per le difficoltà realizzative legate appunto ai numerosi sottoservizi nel sottosuolo. L’inaugurazione del progetto finito si rivela quindi ai romani come un’incompiuta, soprattutto si percepiva immediatamente la cronica mancanza di ombra e quindi di alberature. Sul come sia stata realizzata la piazza nasce in quei mesi un dibattito sui giornali e sulla rete molto animato con punti di vista e prese di posizione delle più diverse, come nella migliore tradizione capitolina.
Marcia degli alberi 2012 Marcia degli alberi 2012
Ma su un punto in particolare le posizioni di quasi tutti convergono e convengono: è proprio la mancanza di alberi a rappresentare e a sottolineare quell’idea di non finito, di non luogo. La piazza, suo malgrado, diventa allora il simbolo per eccellenza della cronica mancanza di verde nei centri storici.
Nel 2012 l’associazione Respiro Verde Legalberi insieme a Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio organizzano la prima Marcia Nazionale degli Alberi (con la collaborazione del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, il Coordinamento per il Rimboschimento di Taranto e l’adesione di tante associazioni, come per esempio il Comitato per la Bellezza di Vittorio Emiliani o Italia Nostra) proprio per portare in spalla da piazza del Popolo e lungo via del Corso, dei giovani alberi in quella piazza ‘simbolo’, in maniera provocatoria. All’epoca, ci fu subito l’adesione del consigliere comunale Athos De Luca che era vicepresidente della Commissione Cultura in quel periodo.

Nel 2013 si replicò con un’altra Marcia e, sempre per sottolineare la necessità di riforestare le nostre città, convergemmo di nuovo come tappa simbolica in piazza S. Silvestro. Nel 2014, l’associazione Respiro Verde Legalberi fece una ricerca sul territorio attorno alla piazza per censire le opinioni e i pareri sia dei residenti che dei commercianti. Venne fuori che oltre il 90% delle persone consultate erano assolutamente favorevoli alla messa a dimora di alberi nella piazza. Si decise quindi, insieme al blogger Marco Fiocchi e alla consigliera del 1° Municipio Nathalie Naim, di lanciare una petizione on-line per chiedere ai romani, ma non solo, di aderire all’idea di mettere degli alberi a San Silvestro e… nel giro di poche settimane oltre 2000 firme sanciscono che l’idea è davvero condivisa al punto che anche il 1° Municipio decide di aderire e appoggiare l’iniziativa.
Nel 2015 (sempre grazie all’appoggio del consigliere De Luca che nel frattempo era diventato presidente della Commissione Ambiente con la
nuova Giunta Marino), su iniziativa della consigliera municipale Nathalie Naim, iniziano i primi tavoli di confronto istituzionali tra le associazioni e i promotori con tutti gli uffici a cominciare dalla Soprintendenza Statale, la Sovrintendenza Capitolina, l’ufficio per la Mobilità, gli assessorati per l’Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente, l’allora Ufficio Città Storica e il Primo Municipio. Successivamente si decidono anche dei sopralluoghi tecnici con il supporto di esperti come la dott.ssa Alessandra Vinciguerra (direttrice del Giardino La Mortella di Ischia), Vittorio Emiliani, l’architetto Purini in rappresentanza del Prof. Portoghesi, l’architetto paesaggista Valeria Grilli…
Primo sopralluogo del 2015 con la Sovrintendente Susanna Lepera, l’Assessore all’urbanistica Caudo, il presidente della Commissione Ambiente Athos De Luca, la Consigliera municipale Nathalie Naim e Massimo Livadiotti
Da questa prima importante e delicata fase di confronto, nasce e parte finalmente l’idea che la messa a dimora di alberi in quella piazza diventi prioritaria. Una vittoria a dir poco epocale e insperata per le associazioni e i cittadini che hanno dovuto confrontarsi con un tale schieramento istituzionale! Inutile aggiungere che l’ostacolo più complesso fu quello della soprintendenza Statale, ma la sovrintendente capitolina di riferimento, dott.ssa Susanna Lepera, affermò che la piazza era recente, frutto di uno sventramento e con gli esempi di piazza di Spagna e di piazza della Chiesa Nuova si ruppe definitivamente l’incantesimo.
Considerando i tanti rilievi e planimetrie analizzate che evidenziavano la presenza nel sottosuolo di innumerevoli sottoservizi, la scelta inevitabile fu quella di optare per pochi alberi di prima o seconda grandezza…4 o 5 al massimo. Con la caduta della giunta Marino e il successivo commissariamento della città, l’argomento rimase congelato per diversi mesi e solo con la nuova amministrazione Raggi, a partire dal 2016, le associazioni riuscirono a riportare la questione alberi all’attenzione della politica e degli uffici…nel 2018 infatti, ripartirono i tavoli istituzionali di confronto grazie al nuovo presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco per limare gli ultimi ostacoli e ottenere finalmente tutti i pareri favorevoli come anche quello (fondamentale) dell’assessorato al Bilancio.
Sopralluogo 2018 alla presenza dell’architetto Vitaliano Biondi, del presidente commissione ambiente Daniele Diaco, Cristiana Mancinelli Scotti e Massimo Livadiotti
Sempre nel 2018 furono fatti gli ultimi sopralluoghi nella piazza da parte delle associazioni, gli esperti, le soprintendenze e gli assessori con la supervisione dell’arch. Vitaliano Biondi del X Dipartimento Ambiente. In quest’ultimo incontro fu deciso che gli alberi sarebbero stati quattro, di seconda grandezza. La scelta sul tipo di specie è stata quella più laboriosa e delicata visto che le soprintendenze spingevano per alberi piuttosto comuni del paesaggio urbano come lecci, querce, olmi. Alla fine ha prevalso la volontà delle associazioni che hanno spinto per la collocazione di alberi con ampie e appariscenti fioriture proprio per ravvivare anche cromaticamente una piazza tutto sommato anonima. Le Melia azedarach e le Jacaranda mimosifolia garantiranno infatti belle e importanti fioriture a partire dalla primavera fino all’estate e col tempo anche la tanto desiderata ombra, compatibilmente con la loro crescita, abbastanza rapida.
Si tratta di alberi resistenti di seconda grandezza a foglia caduca la prima specie, semipersistente la seconda, daranno colore e ombra in primavera e estate e lasceranno spazio al sole durante i mesi invernali.
Arriviamo al 2019… a quel punto mancano solo i fondi necessari per la messa a dimora dei quattro alberi e qui comincia un percorso assai accidentato perché con le dimissioni dell’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, altri mesi passano in attesa della nuova Assessora, ora al Verde, Laura Fiorini che, non appena possibile, fra un bilancio e l’altro riesce a far finanziare finalmente il progetto! Evviva… Eccoci infine giunti al 27 gennaio 2021, il cantiere è aperto, ci sono i camion, gli scavatori, i tecnici e gli operai e le belle e sane piante pronte per essere messe a dimora.

Molta acqua è passata sotto i ponti di Roma nel frattempo. Ma oggi, i cittadini stupiti si aggirano per la piazza guardando questi nuovi arrivati… ALBERI! Molti sono increduli e sorridono. Per la città eterna e i romani è un segno importante e che può portare nella direzione giusta, verso una graduale riforestazione del centro storico e della periferia.
Auguri a tutti gli alberi di Roma, speriamo che un piccolo esempio faccia capire quanto essi siano importanti e preziosi per noi, da curare e proteggere.
E piantare.
Massimo Livadiotti
Respiro Verde Legalberi
Cristiana Mancinelli Scotti, Marco Bombagi
Salviamo il Paesaggio Roma e Lazio
Foto di Massimo Livadiotti
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