Corso Trieste, II Municipio (Foto Marco Bombagi)

La legge regionale del Lazio approvata il 28 dicembre 2018, spiegano, “sconvolgerebbe non solo il destino di Villa Paolina e degli altri Villini, ma anche l’assetto e le regole urbanistiche vigenti nella città di Roma”

Da Agcult.it . Foto evidenza Marco Bombagi

Opporsi, anche in sede legale, all’applicazione dell’articolo 19 della legge regionale del Lazio n. 13 (approvata il 28 dicembre 2018), e decretare immediatamente il vincolo paesaggistico per il II Municipio di Roma. E’ quanto chiedono 11 comitati in un esposto urgente inviato al ministero dei Beni Culturali, al Comune di Roma e alla Regione Lazio, “allarmati” da questa “inattesa quanto inopportuna” norma regionale che, se applicata, “sconvolgerebbe non solo il destino di Villa Paolina e degli altri Villini, ma anche l’assetto e le regole urbanistiche vigenti nella città di Roma”.

“Siamo molto allarmati per le tragiche conseguenze che porterà in breve tempo l’approvazione di un famigerato articolo (Art.19) contenuto nella legge regionale n.13, approvata il 28 dicembre 2018, in cui si precisa che gli ampliamenti previsti dal Piano Casa possono essere consentiti anche in deroga alla legge nazionale che limita le densità edilizia”, si legge in una nota del comitato “Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt”.

“Ricordiamo che i permessi a demolire/ricostruire, sia per Villa Paolina che per gli altri villini storici richiesti grazie al Piano Casa, sono attualmente bloccati dal Comune di Roma proprio grazie al Decreto Ministeriale 1444 del 1968, che pone dei limiti precisi alle densità edilizie, largamente superati dai progetti presentati. Questo è lo ‘stop’ tecnico possibile, in attesa che la Soprintendenza Speciale di Roma metta in atto concretamente i vincoli paesaggistici per le zone otto/novecentesche della città storica”.

“A causa di tale drastica modifica da parte della Regione, insieme ad altri 10 Comitati di zona, abbiamo inviato ieri un esposto urgente al Ministero dei Beni Culturali, al Comune di Roma e alla Regione Lazio, dove chiediamo:

  • al Presidente della Regione Lazio di annullare l’art. 19 della Legge di Stabilità Regionale
  • al Comune di Roma insieme al II Municipio di opporsi anche in sede legale all’applicazione del suddetto articolo 19
  • al Ministero dei Beni Culturali insieme alla Direzione Generale e alla Soprintendenza Speciale di decretare immediatamente il vincolo paesaggistico che è già pronto per il II Municipio

E’ evidente che la Regione Lazio, approvando il suddetto art.19, va in senso nettamente contrario alla salvaguardia del tessuto urbano e dei villini storici che si sta faticosamente mettendo in atto a cura del Ministero, Soprintendenza e Comune. Certamente tale nuovo articolo è stato accolto con grande soddisfazione da quanti sono più interessati a uno sfrenato sviluppo edilizio che non alla salvaguardia del tessuto e dell’identità storica di Roma”.

COMITATI ADERENTI ALL’ESPOSTO

Oltre al comitato “Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt”, aderiscono all’esposto il Comitato Piazza Caprera, Comitato Amo Quartiere Trieste, Associazione Amici di Villa Leopardi, Comitato Amici di Porta Pia, Comitato Decoro Urbano, Cittadinanzattiva Assemblea Territoriale Trieste, Cittadinanzattiva Assemblea Territoriale Nomentano, Comitato Rinascita Tiburtina, Comitato Coppedè, Comitato Sant’Agnese.

COSA PREVEDE L’ARTICOLO 19

L’articolo 19 della legge regionale specifica che “la deroga di cui all’articolo 3, comma 1, della l.r. 21/2009 e successive modifiche, si interpreta nel senso che gli interventi di ampliamento previsti dal medesimo articolo 3, comma 1, sono consentiti anche in deroga ai limiti di densità edilizia di cui all’articolo 7 del decreto del Ministero per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 (Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art. 17 della L. 6 agosto 1967, n. 765)”.

Piazza Verbano, II Municipio (Foto Marco Bombagi)