Un momento dell'incontro "Emergenza Costituzione" al Campidoglio. Le ragioni del No al Referendum

Un momento dell’incontro “Emergenza Costituzione” al Campidoglio. Le ragioni del No al Referendum (Tutti i video dell’incontro grazie a L’Altra News).

 

È rimasto poco tempo per mobilitarsi e comprendere l’importanza della posta in gioco, ovvero la Carta fondamentale della Repubblica.

Nella mattinata di venerdì 2 dicembre, per l’iniziativa dal titolo “Emergenza Costituzione” organizzata da Emergenza Cultura con l’adesione dell’associazione Libertà e Giustizia, la sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma si riempie di cittadini che vogliono ascoltare le ragioni del No, convinto e informato, al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Gli interventi sono di indubbio valore: da Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte di caratura mondiale a Paolo Maddalena, giurista e magistato vicepresidente emerito della Corte Costituzionale. Fino a Tomaso Montanari, storico dell’arte e professore universitario e Roberto Zaccaria, costituzionalista ed ex presidente della Rai. Senza dimenticare, tra gli altri, i due assessori capitolini rispettivamente alla cultura, Luca Bergamo, e all’urbanistica Paolo Berdini e Vittorio Emiliani, giornalista, scrittore, saggista.

Il Prof. Roberto Zaccaria durante il proprio intervento

Il Prof. Roberto Zaccaria durante il proprio intervento

“Noi non diciamo solo No ad una pessima riforma voluta dal governo per legittimare se stesso“, dice Roberto Zaccaria costituzionalista ed ex presidente della Rai, “ma diciamo Sì al principio di rappresentanza e al pluralismo, all’equilibrio tra i Poteri e alla democrazia partecipativa. Contro la deriva dell’uomo solo al comando, e neppure tra i migliori“.

La riforma costituzionale e quella dei beni culturali” sottolinea Salvatore Settis, archeologo e docente noto in tutto il mondo, “hanno in comune il metodo e le finalità: patrimonializzare i beni pubblici attaccando e privatizzando il patrimonio dei cittadini, di tutti noi”.
“La Costituzione”, conclude Settis,  “non è una collana di perle della nonna ma un’architettura di valori e principi legati tra loro indissolubilmente. Tali riforme ci sottraggono sovranità, ci sottraggono il nostro patrimonio diminuendo le tutele e le garanzie“.

Degno di nota ovviamente, anche il pensiero di Paolo Maddalena che aggiunge con il consueto, sorprendente vigore il proprio contributo di conoscenza e cultura giuridica al dibattito: “Questa riforma, in spregio alla grammatica e alla sintassi giuridiche, è l’ultimo tassello mancante ad un modello di sviluppo economico che ha portato la crisi per imporre il proprio dominio sulla politica e sulla democrazia”.

Una lezione di diritto e diritti, un appello a non rinunciare alla partecipazione democratica, a rivendicare il proprio status di cittadini della Repubblica. Un monito a non farsi defraudare di conquiste acquisite dalle generazioni che ci hanno preceduto e a ritrovare dignità e appartenenza attorno ad una Carta davvero condivisa. Votiamo No.

 

Il Prof. Salvatore Settis durante il proprio intervento

Il Prof. Salvatore Settis durante il proprio intervento