Maddalena e il suo ultimo lavoro, un appello in difesa della Democrazia
by Redazione on Ott 28, 2016 • 00:33 Nessun commento
La presentazione dell’ultimo libro di Paolo Maddalena, “Gli inganni della finanza”, tenutasi il pomeriggio del 27 ottobre presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio di fronte a decine di persone, è stata un’occasione per riscoprire la voglia di essere cittadini, in tempi in cui la sovranità pare non appartenere più al popolo ma ai mercati.
Due ore di autentica lezione di democrazia, oltreché di diritto costituzionale e storia, da parte di personalità d’eccezione come lo stesso autore, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Luciano Barra Caracciolo, magistrato, giurista e scrittore, e Giuseppe Severini, Presidente di sezione del Consiglio di Stato. Senza dimenticare la presenza di Paolo Berdini, urbanista e assessore della Giunta Capitolina, e Gerardo Bianco, anch’egli giurista nonché politico di lungo corso.
Un libro, quello di Maddalena, che tratteggia i contorni foschi di una società depredata della stessa speranza di contare ed esprimene le proprie volontà, di fronte all’arbitrio sempre più spudorato di un sistema economico tanto feroce quanto fallimentare, dispensatore di disastri in ogni ambito, dall’ambiente al lavoro, fino alla politica, ormai succube e svuotata d’autorità dinanzi alla supremazia dell’economico.
Non è tutto perduto però, e a dare speranza c’è la voce stentorea di un giovanotto classe 1936, vitale e combattivo. La bussola è la Costituzione della Repubblica del 1948 che qualcuno vorrebbe rottamare. Partecipando e pensando il popolo è ancora sovrano, basta ricordarselo. E “Gli inganni della finanza” può aiutare a riattivare la memoria, talvolta sopita, del cittadino divenuto passivamente suddito.
Marco Bombagi
Commenti recenti