La foto in copertina è di Luca Verducci, attivista e videomaker

 

 

Dopo lo scempio di alberi secolari perpetrato nella foresta di Capocotta, all’interno della Riserva di Decima – Malafede, decine di associazioni, comitati e singoli cittadini hanno voluto indirizzare ai vertici istituzionali della Regione Lazio il proprio sdegno per quanto accaduto.

Pubblichiamo integralmente, a questo proposito, la lettera inviata dal mondo ambientalista al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, all’Assessore all’Ambiente della Fabio Refrigeri e al Presidente della Commissione Ambiente Enrico Panunzi.

 

 

 

Roma, 10 Marzo 2015

Al Presidente della Regione Lazio  Nicola Zingaretti

All’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio      Fabio Refrigeri

Al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio     Enrico Panunzi

 

Una Riserva inviolabile

 

L’ente RomaNatura rilascia nullaosta per effettuare tagli nelle aree protette del bosco di Decima Malafede nell’area di Capocotta, una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo.

Il rilascio delle autorizzazioni al taglio è sottoposto al preventivo nullaosta dell’ente Parco, nel caso disposto dall’art 45 comma 5 della legge regionale 39/12  “nel caso in cui tutta o parte della superficie interessata ricada in un’area naturale protetta, copia della domanda di autorizzazione e del progetto di utilizzazione forestale devono essere trasmessi all’ente gestore della aree naturali protette per il rilascio del nulla osta ai sensi dell’art 28 della legge regionale 29/1997”.

Poiché il citato art 28 prevede che “il rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo ad interventi, impianti ed opere all’interno dell’area naturale protetta  sottoposto a preventivo nullaosta dell’ente di gestione ai sensi dell’art 13 commi 1, 2, e 4 della legge regionale 394/91”, quindi la parola ultima sul rilascio del permesso a tagliare è dell’ente RomaNatura, che doveva verificare la conformità dell’intervento con le finalità ultime dell’area protetta, ovvero la protezione della natura., nonché al rispetto del regolamento e delle norme di salvaguardia.

All’esito della valutazione, qualora le attività siano in contrasto con le finalità dell’area protetta, l’ente può pronunciare un diniego.

Inoltre nell’area sono documentatamente censite molte specie soggette ad  ulteriori salvaguardie ai sensi delle direttive europee (92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli”), come a titolo di esempio non esaustivo la Testudo hermanni, l’Emys orbicularis, il Triturus cristatus carnifex per la prima,  Milvus migrans per la seconda.

Nel caso specifico il taglio di un bosco di alto fusto, classificato come riserva integrale (zona A) dal piano di assetto della Riserva, ancorché non ancora approvato,  si configura come attività in contrasto con le finalità dell’ente, che quindi doveva pronunciare un diniego.

Teniamo a sottolineare che il pericolo era già stato evidenziato con numerose mail e fax inviati dai cittadini già a partire dal mese di ottobre a Gubbiotti, Badaloni e Refrigeri e che non hanno avuto alcuna risposta.

 

Tutto ciò premesso chiediamo  :

che RomaNatura si attivi per bloccare i tagli autorizzati, particolarmente devastanti stante il periodo riproduttivo di molte specie, ripristinando le condizioni di tutela dell’area nonché di tutta la Riserva, ormai oggetto di numerose e quotidiane aggressioni;

che si rivedano criticamente ulteriori nullaosta che ci risultano già richiesti ed in fase di valutazione;

chiediamo altresì le dimissioni del commissario straordinario Gubbiotti che asserisce di non avere potere sui suoi uffici tecnici in contrasto con le norme di cui sopra, consentendo la distruzione di habitat di riproduzione della rana dalmatina e il taglio di centinaia di querce tipo cerri e farnetti e centinaia di arbusti quali filliree, cornioli, mirti, corbezzoli, ecc.

Per finire, chiediamo al presidente Zingaretti di eliminare definitivamente i commissari straordinari nominati a ogni cambio di consiliatura regionale in deroga alla legge regionale N° 29/1997 che stabilisce l’istituzione di consigli direttivi per i parchi e di riconoscere in maniera definitive che le aree di riserva sono inviolabili e non devono essere soggette nemmeno a tagli sperimentali come si sta cercando inopinatamente di fare con la Faggeta Depressa del Lago di Vico a Caprarola, un unicum nel Lazio , senza alcuna reale e consolidata motivazione scientifica.

 

Firmato

 

Comitato Parchi Nazionali

Agro Romano Bene Comune

Respiro Verde Legalberi

Comitato No Corridoio Roma-Latina

Consiglio Metropolitano

Latium Vetus

Associazione Patriarchi della Natura in Italia (A.P.S.)

Italia Nostra Castelli Romani

Associazione dei Radicali Ecologisti – EcoRadicali

Carteinregola

Forum Ambientalista

Forum Salviamo il Paesaggio

Comitato Villa Blanc

 

 

Paolo Maddalena – Costituzionalista

Paolo Berdini – Urbanista

Franco Tassi – Botanico

Marco Antonini – Naturalista

Bernardo Rossi Doria – Urbanista

Fabio Terribile – Pedologo

Paola Loche – Botanico

Marina Fresa – Architetto del Paesaggio

Sergio Guidi

Andrea Gulminelli

Angelo Bonelli – Portavoce dei Verdi del Lazio

Massimo De Rosa – Vicepresidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

Massimo Livadiotti – Respiro Verde Legalberi

Gualtiero Alunni – Comitato No Corridoio

Anna Catalani

Cristiana Mancinelli Scotti – coordinamento nazionale Forum Salviamo il Paesaggio

Giacomo Castro – Latium Vetus

Alberto Marchetti

Anna Coen

Anna Maria Ceci

 

 

Coordinamento : Salviamo il Paesaggio Roma e Provincia

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339 4 388 388 – 320 6294 865