Roma riusa

 

Si è svolto mercoledì 26 novembre presso la sala conferenze dell’Assemblea Capitolina l’incontro “RomaRiusa 2014”, nell’ambito della Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti.
Presente all’incontro, organizzato da Zero Waste Lazio in collaborazione con Cittadinanzattiva Lazio, Comitati di quartiere ed associazioni territoriali aderenti, anche l’assessore all’ambiente del Comune di Roma Estella Marino: “Distinguere i rifiuti dagli oggetti che possono essere recuperati. Lavorare sui centri di riuso”.

 

Da Malagrotta a RifiutiZero. Una trasformazione che assomiglia ad un’utopia laddove ogni cambiamento sembra più difficile a causa dell’apparente immutabilità, caratteristica peculiare dell’Italia in generale ma ancor di più della sua Capitale, di tutto ciò che concorra a definire il concetto stesso di Potere.

Al posto delle discariche e di un sistema cristallizzato, peraltro ancora vivo e battagliero purtroppo, che per decenni ha paralizzato la città anteponendo l’affarismo alla tutela del territorio e della salute, Il progetto sperimentale “RomaRiusa 2014”, per “ridurre la quantità di beni che vengono sottratti al diventare rifiuti riducendo i costi per la comunità”, si legge nel sito dell’associazione Zero Waste Lazio, organizzatrice dell’evento, e allungando la vita degli oggetti stessi “per svolgere una azione di sostegno a persone con ridotte capacità di spesa”.

Una proposta legata ad una delibera d’iniziativa popolare approdata anche in Campidoglio, con il testo “Roma verso Rifiuti Zero”, e in attesa di approvazione finale in Aula.
Per chiudere definitivamente con le discariche ed evitare che i vecchi sistemi di potere optino gattopardescamente per gli inceneritori, c’è necessità di far prevalere un modello connesso ai “futuri Centri di Riuso e Riparazione” che consentano, unitamente all’implementazione della raccolta differenziata, di ridurre al minimo ciò che non possa essere “tolto dalla filiera del rifiuto”, come affermato anche da Estella Marino, assessore all’ambiente, agroalimentare e rifiuti di Roma, presente, assieme ai consiglieri Athos De Luca e Gemma Azuni, all’incontro.

“Dobbiamo definire, al di là di ogni ambiguità, cosa si intenda per rifiuto” esordisce la Marino. “Se riuscissimo ad intervenire, come Istituzioni, prima che l’oggetto divenga scarto, lo toglieremmo dalla filiera recuperandolo ed evitando, cosa non da poco, il rischio di denunce per traffico illegale di rifiuti”. Per fare questo bisogna puntare sulle Isole Ecologiche e soprattutto sui Centri di Riuso, luoghi stabili in cui recuperare il materiale e destinarlo a nuova vita. “Dobbiamo ridurre alla fonte la quantità di rifiuti”, aggiunge l’assessore, “e per fare questo c’è spazio per ogni iniziativa che porti a creare una filiera sia solidale sia commerciale”.

Sono state diverse le iniziative per promuovere le buone pratiche del riuso realizzate a Roma durante l’anno nei vari Municipi. Un percorso che cerca di diventare strutturale. “I risultati conseguiti già ora sono molto positivi”, fanno sapere da Zero Waste, ” e possiamo iniziare a dare il giusto valore ad una attività che a regime potrà avere un enorme valore sociale, ambientale ed occupazionale”.

 

Marco Bombagi