Sauro Turroni, architetto ed ex parlamentare, analizza il recente decreto già ribattezzato da molti “Sblocca cemento”. Il Comitato per la Bellezza, assieme al coordinamento Roma e Provincia del Forum Salviamo il Paesaggio che volentieri pubblica integralmente i documenti in allegato, supporta tale analisi fortemente critica del provvedimento con un comunicato:
“Messa in sicurezza idrogeologica e sismica, strutture culturali, opere sociali indispensabili, ecc. restano fuori da queste proposte che rappresentano un dejà vu ripetutamente bocciato dalla storia”.
Un provvedimento allarmante che rappresenta la vittoria di quelle vecchie politiche di “deregulation” che fin troppe devastazioni hanno provocato al paesaggio e all’ambiente, allontanando così il Paese da politiche di rinascita strutturale. Un giudizio senza appello quello fornito dal Comitato per la Bellezza e da Sauro Turroni sul decreto cosiddetto “Sblocca-Italia”, dopo un’analisi dettagliata del decreto stesso.
“L’interesse pubblico tutelato dalla Costituzione (articolo 9 e non solo) e da una vasta letteratura di sentenze della Consulta e della Cassazione sembra essere di nuovo evaporato in nome della ripresa e dell’occupazione”, denuncia il Comitato nel suo comunicato stampa.
“Mentre si annuncia di voler puntare sul turismo, specie su quello culturale, con questo decreto si ridà fiato alla cementificazione del territorio e dei paesaggi italiani, cioè alla dissipazione della materia prima del turismo stesso, la bellezza del Paese (già tanto sfregiata)”.
“Il decreto, se possibile, rispetto alle bozze conosciute è peggiore”, aggiunge Sauro Turroni, architetto e per lungo tempo tecnico comunale e regionale e poi parlamentare per varie legislature. “Analizzarlo tutto richiede pagine e pagine di note e commenti, atteso che praticamente ogni riga è volta ad una deregulation selvaggia volta a favorire non solo, come si afferma , gli investimenti, ma anche e soprattutto la manomissione dell’Italia e in molti casi anche delle casse dello Stato“.
Marco Bombagi
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