Il Cipe, comitato interministeriale per la programmazione economica, ha approvato nell’ultima riunione del 2 agosto scorso con le Istituzioni coinvolte, il controverso progetto relativo alla nuova autostrada a pedaggio Roma-Latina e alla connessa bretella Cisterna-Valmontone.
I movimenti no corridoio/bretella hanno ribadito la propria opposizione all’opera con un comunicato stampa, di seguito riportato in ampi stralci:
“Le devastanti autostrada e bretella a pedaggio sono state deliberate nella seduta CIPE del 2/8/2013.
Da parte nostra, come deciso nella riunione dei Nodi dei Com.ti no corridoio e no bretella, partirà l’opposizione sociale frontale con ogni mezzo a nostra disposizione.
Rilanceremo prima di tutto l’informazione e la partecipazione delle nostre comunità. Tra le altre forme di mobilitazione, organizzeremo una grande manifestazione popolare.
Governo e Regione Lazio si sono presi la grave responsabilità:
– di non adeguare agli standard di sicurezza tutta la Via Pontina, con la sua funerea lista dei 560 morti per incidenti stradali negli ultimi 20 anni e 10 solo nel 2012; non potenziare e migliorare la rete ferroviaria regionale con i suoi treni ridotti a carri bestiame;
– distruggere ed espropriare decine di aziende agricole soprattutto biologiche (kiwi, vite, ulivi);
– devastare il parco regionale di Decima-Malafede, la Riserva Statale del Litorale romano, l’ansa del fiume Tevere, il lago di Giulianello, i SIC ( Siti d’Interesse Comunitario), aree archeologiche;
– impattare pesantemente con quartieri e paesi, determinando l’aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico;
– determinare la chiusura di attività agricole e industriali con contestuale perdita di lavoro;
– sperperare enormi risorse economiche pubbliche senza apportare alcun beneficio alle comunità locali, imponendogli anche la beffa del pedaggio;
– asfaltare e cementificare attirando altri mezzi privati su gomma
– rigettare la nostra proposta di costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea, la sola che potrebbe portare alla riduzione dei flussi, dei tempi di percorrenza, dell’inquinamento, dei costi per i pendolari.
Il silenzio della Giunta Regionale del Lazio equivale ad una ammissione di corresponsabilità per il più bieco politicismo opportunista.
Siamo pronti a fare il ricorso al TAR e alla Corte di Giustizia Europea. L’ecoresistenza continua”.
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